Due trattini di felicità
Il 2 settembre era una domenica come le altre. Ero a casa da sola e non avevo voglia di cucinare. Stavo aspettando che tornasse Jonathan da lavoro per raccontargli di un vecchio film che avevo intenzione di vedere quella sera.
Erano giorni che mi sentivo “strana”. Il mio umore cambiava di continuo, ero più stanca e mi sentivo come quando ci si aspetta di ammalarsi da un momento all’altro. Avevo un pensiero fisso, ma quelli che provavo non erano i sintomi che mi aspettavo di sentire in gravidanza. Mi decisi ugualmente di comprare l’ennesimo test per togliermi ogni dubbio. Andai al supermercato più vicino e ne comprai uno. Presi anche una focaccia che mangiai per strada e in quel breve tratto che percorrevo tutti i giorni pensai a tutto quello che sarebbe potuto succedere dopo aver fatto il test. La paura più grande era che potesse essere negativo, così decisi di non farlo e aspettai Jonathan.
Furono le ore più lunghe passate ad aspettare qualcuno. Quando finalmente sentii le chiavi dietro la porta scattai in piedi e gli raccontai tutto. Jonathan cercava di mostrarsi tranquillo, ma sentivo che anche lui era teso quanto me.
Non persi altro tempo. Andai in bagno con il test e dopo qualche minuto ero di nuovo in soggiorno a mani vuote. Jonathan mi guardava cercando un segnale, ma non avevo nulla da dirgli. Avevo lasciato lo stick in bagno ed ero corsa via senza guardare il risultato. Pensai che quella volta ci sarei rimasta davvero male se avessi visto di nuovo un trattino solo. Chiesi a Jonathan di andare a controllare e gli dissi di non farmi scherzi. Non mi avvicinai neanche al corridoio, gli gridai da lontano dove lo avevo posato e attesi di nuovo.
Jonathan ritornò poco dopo e ricordo esattamente quanto era tenero mentre mi diceva che aspettavamo un bambino.
Un sorriso da una parte e uno dall’altra e il nostro primo abbraccio in tre.
Jasmine
Che dolcezza, sei una ragazza dolcissima e molto brava, ti ammiro e ti seguo spesso, Un bacio ad Harper.