LA SIGNORA DELLA TEIERA
“La sua casa era nascosta nel bosco dove nessuno poteva vederla; aveva una forma tondeggiante e panciuta, il tetto era a punta e finiva con un pomello come quello di un coperchio. Su un lato c’era un manico con i panni stesi al sole e dall’altro una ciminiera storta. Sembrava proprio una grande teiera con le finestre e le tendine a righe. Era lì che abitava la donna con il grembiule sempre sporco di farina; in via dei Pasticcini numero 3. Era una donnina dai capelli bianchi e voluminosi come lo zucchero filato, aveva le guance rosse e gli angoli della bocca sempre rivolti verso l’alto in un sorriso discreto. Chi le stava vicino sentiva il profumo di biscotti e del tè aromatizzato alla cannella, perché era quello che faceva tutto il giorno: sfornava dolcetti di ogni sorta e li assaggiava per essere sicura di aver svolto un buon lavoro. Tra un biscotto e una fetta di torta sorseggiava il suo tè preferito, quello che le portava il gatto delle consegne a domicilio ogni volta che gli brontolava la pancia. Una brioche al limone per una bustina di tè, erano questi i patti e il gatto dal pelo rossiccio storceva il naso se la signora della teiera provava a prenderne una in più o se invece di una brioche gli offriva una crostata. Ma quella mattina i limoni erano finiti, l’ultimo lo aveva preso il signore delle tazzine per la colazione. Gli si erano arricciati i baffi mentre mangiava il muffin alle carote e sorseggiava la sua limonata. “Non c’è nulla di più buono per iniziare la giornata” pensava tra sé e sé nella sua casa sull’albero, ma questa è un’altra storia. La signora della teiera era in un bel guaio: non poteva rinunciare al suo tè e pur di berne una tazza fumante anche quella mattina si inventò una nuova ricetta che avrebbe fatto arricciare il pelo di quel gatto brontolone. Al posto dei limoni utilizzò le arance più arancioni del suo giardino e per confonderne il sapore unì anche un pizzico di cannella. Quando sentì il brontolio del gatto delle consegne farsi sempre più vicino lasciò il cestino con le brioche sul davanzale e mise a scaldare l’acqua per il tè, mentre una gocciolina di sudore le scivolava via dalla fronte. La signora della teiera incrociò le dita quando il gatto avvicinò il musetto baffuto alle brioche, sapeva che lì non c’era nemmeno la buccia di un limone, ma non riusciva ad allontanare il naso. Il profumo era troppo invitante e il gatto aveva tirato fuori la lingua pronto ad assaggiarle, la signora della teiera intanto aveva i pugni serrati e sempre più goccioline di sudore le scivolavano sulla fronte. Poi un fischio improvviso la fece sobbalzare, era l’acqua nella teiera che ribolliva impazzita. La signora della teiera tirò fuori tutta l’aria che aveva trattenuto nei polmoni e quando ritornò a guardare verso la finestra, il gatto delle consegne non c’era più e dal cestino erano scomparse tutte le brioche all’arancia! Al loro posto però c’erano ben due bustine di tè alla cannella, il più buono che la signora della teiera avesse mai bevuto”.
E’ così che mi piace immaginare che siano nate queste brioche all’arancia: dal desiderio di una donnina piena di risorse e da un gatto goloso di dolci.
BRIOCHE DI FARRO ALL’ARANCIA SENZA UOVA E SENZA BURRO
Quando al risveglio, prima ancora di sentire la sveglia sul comodino o il gorgoglio della caffettiera arriva in camera il profumo delle brioche di farro all’arancia, allora sì che la giornata inizia nel modo migliore! Queste brioche sono senza uova e senza latticini e contengono solo farine e zuccheri poco raffinati. Sono amate da grandi e bambini, ma soprattutto da gatti golosi, e sono perfette per una colazione ricca di energie.
INGREDIENTI
110 ml di latte di mandorla
5 g di lievito di birra fresco
160 g di farina integrale di farro
80 g di farina integrale
60 g di zucchero integrale di canna
60 ml di olio di semi di mais
Per la crema all’arancia:
20 g di farina di farro
20 g di zucchero a velo
20 ml di succo d’arancia
1 cucchiaio raso di cannella
Per la glassa allo zucchero:
2 cucchiai di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di acqua
La buccia grattugiata di metà arancia
PROCEDIMENTO
Per prima cosa preparate il lievitino:
Versate in una ciotola 50 ml di latte di mandorla tiepido e sciogliete all’interno il lievito di birra e un cucchiaino di zucchero di canna.
Coprite la ciotola con la pellicola e lasciate fermentare il lievito per 20 minuti.
Dopodiché unite i due tipi di farina nella planetaria insieme allo zucchero integrale di canna e iniziate a impastare.
Poi versate l’olio e la restante parte di latte di mandorla (60 ml) e continuate ad amalgamare.
Potete procedere sia a mano che nella planetaria.
Incorporate anche il lievitino e impastate fino a ottenere un impasto omogeneo e morbido.
Coprite l’impasto con la pellicola e lasciatelo lievitare per 2 ore nel forno spento precedentemente riscaldato a 30°.
Nel frattempo preparate la crema all’arancia:
Unite in una ciotola la farina di farro, lo zucchero a velo, il succo d’arancia e la cannella e amalgamate gli ingredienti fino a ottenere una crema.
Dopo che sarà trascorso il tempo di lievitazione, stendete l’impasto con il mattarello cercando di dargli una forma rettangolare e poi farcitelo stendendo la crema all’arancia sulla superficie.
Piegate l’impasto a metà su se stesso e ritagliatene delle strisce.
Arrotolate a loro volta ogni striscia su se stessa e poi ancora come una girella.
Disponete le brioche su una placca rivestita con carta forno e lasciatele lievitare per altre 2 ore coperte con la pellicola.
Quando saranno lievitate potete infornarle a 170° per 15-20 minuti in forno ventilato.
Dopo averle sfornate, lasciate che si raffreddino per bene e se volete potete decorarle preparando la glassa allo zucchero.
Vi basterà unire in una ciotola lo zucchero a velo con l’acqua e la buccia grattugiata dell’arancia per poi farcirle in superficie come preferite.
Nota: se preferite, potete sostituire il latte di mandorla con la bevanda vegetale che preferite e aggiungere scaglie di mandorle in superficie per creare una crosta più croccante.
Alla prossima dolce ricetta,
Jasmine
No va bè, ho avuto davanti agli occhi per tutto il tempo della lettura la figura della signora della teiera e di quel gatto rossiccio animati in stile Hayao Miyazaki <3 _ <3 un sogno a occhi aperti, insomma!!! E la ricetta fa venire l'acquolina in bocca solo leggendo ingredienti e procedimento, per non parlare del profumino che deve inondare l'intera casa durante la preparazione!!! Ora mi appunto subito l'indirizzo : Via dei Pasticcini 3, dovrò proprio scrivere a quella cara signora e al suo gatto delle consegne per questa nuova ricetta e questi attimi di sogno giapponessizzante, fatti di case-teiere con i panni stesi sul manico, bollitori sbuffanti e profumi immaginari invitanti!!! 😉
Grazie Jasmine!!
-Jessica
Grazie a te Jessica <3 ogni cosa che hai scritto mi ha fatto sorridere. E' un piacere sapere che questo piccolo racconto è piaciuto a qualcuno 🙂 e chissà che un giorno non riesca a pubblicarli davvero!
Ciao Jasmine, non posso trattenermi dal commentare. Il tuo racconto è meraviglioso : si vede che hai un vero e proprio talento per la scrittura. Io non ho mai fatto brioches vegane, ma ho deciso che proverò a farle. Il mio posto ideale per fare colazione o merenda dovrebbe avere tanti dolci fatti in casa e tanti tipi di té. Un po’ di anni fa ho fatto merenda a Bergamo in un posto così e me ne sono innamorata: é stata la merenda più bella che io abbia mai fatto! A presto!
Grazie di cuore Mariella <3
Il posto che hai descritto deve essere meraviglioso. I dolci hanno il potere di far nascere storie e condividerle con altri.
Poi fammi sapere se queste brioche ti sono piaciute, spero tanto di sì 😉
Jasmine
Ciao Jasmine.
Volevo fare queste fantastiche brioche ma mi sono resa conto troppo tardi che hanno 4 ore di lievitazione. Due ore son passate ma non posso aspettare oltre…come potrei usare diversamente questo impasto?
Grazie